sabato 9 ottobre 2010

Il pozzo.

Sarah Scazzi, fonte: corriere.it


Il mio pensiero, il pensiero di ogni persona sensibile, non può che andare verso la piccola Sarah, verso Samuele, il piccolo Tommaso, il bimbo di Erba; resta fisso e sbigottito verso tutte le povere vittime della bestialità di alcuni.
Dopo che un'altra vigliaccheria è stata commessa a scapito di un angelo indifeso, cerchiamo di non provocarne altre; non alimentiamo l'opportunismo e il business di iene predatrici; diamo un insegnamento positivo ai nostri figli; ricordiamoci, che storicamente, l'odio alimenta sempre altre tragedie e disastri; non diamo al male la chance di poter dimostrare che, sopra tutti, vorrebbe vincere sempre lui.
Dobbiamo renderci conto che, benchè, in un primo momento, sembra essere giustificata l'idea di una ferocia anticostituzionale e anticristiana verso l'orco omocida, non è mai giustificato, nè tantomeno necessario, il ricorso all'odio o alla vendetta. Banalmente, la violenza e la malvagità non sono mai giustificabili, in quanto non possono essere, in alcun caso e in alcun tempo, necessarie o giuste. Chi vuole dimostrare, con logica o coscienza, l'esatto contrario, non fa altro che mettere altro fango in quel pozzo dove si è consumata una bestialità.
Alla giustizia lasciamo fare il suo corso, deploriamo altra violenza, evitiamo altre ignominie, ricordiamo con affetto i piccoli angioletti, per sempre. Cosi sia.

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