mercoledì 16 maggio 2012

Il rilievo.

Scrivere non è catartito.
Nel senso che non ti permette di scaricare l'angoscia per quello che hai vissuto.
Scrivere non è nemmeno scaramantico.
Nel senso che cioò che racconti potrebbe accadere e accadere, sempre.
Scrivere, invece, è per ricordare; chissà, forse l'intelletto, scrivendo e fissando il ricordo, nella carta e nella mente, potrà meglio capire cosa produce certi eventi e cosa occorre fare per migliorarne il corso.
Ebbene, oggi, in mattinata, scade il bando per la partecipazione ad una procedura aperta per un incarico professionale. Tante parolone per dire che, dopo quattro anni, arriva la (blanda) speranza per un incarico professionale, o meglio, la possibilità di partecipare ad una gara per ottenere, eventualmente, un incarico.
Bello. Peccato non potervi partecipare, perchè, insito tra i requisiti, c'è sempre qualcosa che viene chiesto troppo in là per i nostri scarnificati curricula. Mai una volta che vi sia qualcosa adatta e bastevole per fare un piccolo salto di qualità; un piccolo spostamento che potrebbe precludere altri spostamenti, altre gratificazioni.
Niente tutto fermo; fallimento monumentale, appena sfiorato da una brezza lieve che non può scalfirlo.

sabato 12 maggio 2012

Il giudizio.

Prima di giudicare la mia vita,
prima di criticare il mio carattere,
prima di biasimare le mie scelte,
mettiti le mie scarpe,
percorri la stessa strada che ho percorso io,
vivi i miei dubbi,
immagina le mie risate,
prova le mie ansie e le mie fobie,
privati di quello che non ho.

Prima di assurgerti a moralista,
prima di professarti come supremo magistrato,
prima di peccare di incoerenza,
vivi gli anni che ho vissuto io,
cadi là dove sono caduto io,
affronta il muro di gomma
di giudizi e pregiudizi,
di sentenze e morali,
di acidità e antipatie,
di scrupoli e ignoranza,
su cui sbatto io ogni giorno.

Allora, sarai pronto per
ipotizzare una considerazione sugli altri.
Buona fortuna!