Lo studio/3
Facebook
è sicuramente un nuovo modo di comunicare e relazionare, tuttavia è
sicuramente più adatto a fomentare populismi e qualunquismi.
Per
esempio un commento come quello nell'immagine precedente mi fa pensare,
alla luce del periodo storico che viviamo e per le caratteristiche
tipiche della società italiana, di avere ragione. Infatti un'analisi critica metterebbe in evidenza che:
1) è vero che l'intelligenza non
si studia; l'intelligenza, termine molto difficile da definire, è
qualcosa che si ha e che si può, tuttavia, migliorare o addirittura non
utilizzare, ma sicuramente esiste in molte forme e abilità.
2) chi è
risucito a mettere su un'azienda od un'attività di successo economico
non è sicuramente stupido, anzi è un persona con notevoli capacità
imprenditoriali e relazionali (un altro aspetto dell'intelligenza,
assieme a quello musicale, artistico, matematico, spaziale....);ha
sicuramente un'ottima abilità a fare soldi;
3) tuttavia, per necessità
pratiche, avrà indubbiamente avuto bisogno di persone laureate o almeno
specializzate e con un minimo di istruzione comunque in grado di
svolgere le mansioni che le venivano offerte; queste decine di
lavoratori, più istruiti, che non si sono arricchiti come il loro datore
di lavoro, non sono sicuramente più stupidi (anche se potrebbere
benissimo esserlo). L'intelligenza non ha unità di misura, per cui non
ha senso quantificarla in dollari o, tantomeno, in posti di lavoro
prodotti.
4) Si confonde sempre (tipico del qualunquismo la mancanza di
senso critico) l'avere con l'essere. A mio avviso essere e diventare non
sono concetti equivalenti, come non lo sono essere e avere.
Io,
comunque, preferirei essere (!) simile ad (o meglio, abile come) un van
gogh, un gandhi, un camilleri, un dottorando in matematica, etc., che ad
un bill gates.
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