mercoledì 30 marzo 2011

Il nucleare.

fonte: nytimes.com



Non si può certo dire che gli esseri umani non amino il rischio. Anni e anni di esperienza, di avvertimenti, catastrofi su catastrofi che si avvicendano, esperimenti, malattie che proliferano, stranezze varie e chi più ne ha più ne metta. Ma niente, con lenta stupidità, il genere umano ci ricasca, anzi continua imperterrito, con brevi e inutili pause, sempre lanciato a folle velocità contromano nell'autostrada della pazzia tecnologica.
Sia ben chiaro: con questo non voglio avversare lo sviluppo tecnologico o la ricerca scientifica, in maniera cara a certi ambienti ottusi e ipocriti. Tutt'altro! Io sono un sostenitore (accanito) della scienza, del sapere, della scoperta e del miglioramento sociale, economico e umano che può scaturire dalla conoscenza in generale. In queste righe non voglio parlare di questo, ma della pazzia congenita e bieca di qualcuno accompagnata dalla rassegnazione e dalla ignoranza degli altri.
Il nucleare in tutte le forme che la tecnologia oggi e nell'immediato futuro può realizzare è pericoloso, dannoso, inquinante, insalubre, rischioso, mortale, dispendioso, antidemocratico.
L'energia che viene prodotta per reazione a fissione è costosa.
La radioattività che se ne produce è incontrollabile e pericolosa per la salute delle persone e degli esseri viventi in generale.
Ogni impianto a reazione produce scorie che in pratica restano pericolose e inquinanti per sempre.
Non è possibile, in fase di progettazione di una centrale, prevedere e/o escludere qualsiasi evento futuro che comporti un qualsiasi rischio, seppur minimo.
E' invece possibile, con minori costi, con minore risorse umane, con minore dipendenza da terzi per il rifornimento di combustibile, con ottima resa energetica, con minore impatto ambientale, con inquinamento zero, la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Di questi giorni è la notizia delle conseguenze del nefasto terremoto giapponese; di oggi invece la notizia che gli effetti della tragedia nucleare sono giunti in Italia. Ne parla solo una testata; si tratta di piccole tracce, innoque per la salute, dicono. Siamo di fronte ad una tragedia epocale, eppure da più parti si tace, si minimizza, si rassicura.

Io non voglio il terrore, la stupidità, l'ignoranza, la malattia nel futuro dei miei figli.
No al Nucleare. A quando una svolta epocale ?

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